Il trionfo del Bayern: 5 lezioni utili per noi tutti!

La vittoria del Bayern: una lezione per tutti noi!
Premetto una cosa. Sono da sempre un grandissimo tifoso del Bayern Monaco (Bayern Munchen). Ma ho deciso di scrivere questo articolo non come tifoso (non avrebbe per me senso), ma come Mental Coach e studioso dello sport come metafora di vita.
Il Bayern ha appena vinto la sua sesta Champions League/Coppa dei Campioni (3° di sempre dopo Real Madrid e Milan)
Ha disputato ben 11 finali (2° di sempre dopo il Real Madrid).
Ha vinto 11 partite su 11 (record di sempre), segnato 43 gol (media gol record di sempre), ottenuto il 2° triplete a distanza di soli 7 anni (record di sempre insieme al Barcellona).
Insomma una macchina devastante.
Quali sono le lezioni che possiamo trarne, ma soprattutto come possiamo metterle in pratica nella nostra vita di tutti i giorni?
LEZIONE NUMERO 1: NELLE SCONFITTE SI FORGIA UN CARATTERE
Il Bayern Monaco ha subito nella sua storia calcistica delle sconfitte davvero incredibili.
1987: in vantaggio da favorita sul Porto 1:0, in pochi minuti, tra il 77’ e l’80’, viene sconfitta dai Portoghesi con il gol di Raba Madjer (che passerà alla storia come il “tacco di Allah”) e Juary. Cocente delusione e soprattutto imprevista.
1999: al Camp Nou, si consuma un vero delirio calcistico. Il Bayern sta battendo il Manchester United per 1 a 0, con rete di Super Mario Basler. Al 91’ ed al 93’, in modo clamoroso, i Red Devils ribaltano il match con due calciatori entrati dalla panchina!
Reds in delirio e Lothar Matthaeus, leggendario capitano della Germania, l’Inter dei record ed appunto il Bayern, che crolla a terra a centrocampo, con l’amara consapevolezza che non vincerà mai una Coppa dei Campioni…
2012: il Bayern, ancora una volta da favorito, addirittura si gioca in casa la possibilità di vincere…ed anche qui succede l’imponderabile.
Partita piena di emozioni, il Bayern spreca l’impossibile, ma all’83’ Thomas Muller, già allora una bandiera del Team, insacca di testa e la coppa ormai sembra dei Rossi…
All’88’, pero’, come un film già visto, Drogba incorna di testa e siamo punto e daccapo.
Addirittura nei supplementari Robben sbaglia un rigore (!).
Si va ai rigori ed un altro simbolo, Bastian Schweinsteiger, lo sbaglia! Sfuma una vittoria in casa..clamoroso.
Queste solo 3 delle piu’ clamorose sconfitte subite dal Bayern.
E’ pero’ dalle proprie ceneri che il Bayern risorge…infatti sarà proprio l’anno successivo a questa incredibile sconfitta, nel 2013, che il Bayern trionferà nella Champions League ed otterrà il suo primo Triple!
LEZIONE NUMERO 2: LA FORZA DELLA PROGRAMMAZIONE
Diversi giocatori di punta del Bayern, come il simbolo Thomas Muller e lo stesso Kimmich, sono nati nel Bayern.
Inoltre, il Bayern ha saputo scommettere su giovani talenti come Alphonso Davies, ex rifugiato in un campo profughi in Africa, che giovanissimo ha scalzato i super pagati Pavard ed Hernandez, campioni del mondo con la Francia nel 2018.
Attraverso una programmazione che è lungimirante e proattiva, il Bayern prepara il suo futuro con almeno 5 anni di anticipo!
Ed è capace di cambiare anche dopo un trionfo come quello di qualche giorno fa (infatti diversi giocatori lasceranno la squadra per fare spazio ad altri).
LEZIONE NUMERO 3: L’IMPORTANZA DEI SIMBOLI E DEGLI UOMINI SQUADRA
Gli uomini che gestiscono il Bayern, sono dei leggendari calciatori simbolo del team Bavarese: Karl Heinz Rummenigge, Franz Beckenbauer, Huli Hoeness ed ora Oliver Kahn.
Si tratta di persone che incarnano appieno i valori del team. Si tratta di uomini che godono di stima ed ammirazione all’interno ed all’esterno del club.
Quando un gruppo di lavoro fa leva su uomini simbolo, gli stessi sono responsabili coi loro comportamenti dei valori che ispirano quel Gruppo stesso.
Un gruppo senza simboli è un gruppo senza identità.
LEZIONE NUMERO 4: L’IMPORTANZA DELLE RADICI
Il Bayern Monaco è ormai un brand globale; ha uffici e tifosi in tutto il mondo.
Ha alle spalle investitori importanti, grandi sponsor e partner commerciali in tutti e cinque i continenti.
Il suo pero’ resta uno spirito Bavarese; basti pensare al fatto che durante l’Oktoberfest, tutti i suoi calciatori si rechino all’evento vestiti coi tipici abiti chiamati Lederhosen!
Il suo è quindi un approccio Glocal, che mixa cioè elementi locali con un approccio globale, esportando al meglio i propri valori tradizionali in tutto il mondo.
LEZIONE NUMERO 5: GLI OCCHI DELLA TIGRE E L’UMILTA’ DEI SUOI LEADER
Vedere nella finale di Lisbona 2 Leader come Muller e Lewandowsky, difendere, lottare su ogni pallone e fare anche il “lavoro sporco”, al contrario dei pluripagati Mbappè e Neymar, rappresenta una lezione assoluta sulla vera leadership: il leader scende in campo, il leader lotta con e per i propri compagni, sempre e comunque.
Facciamo tesoro di questi 5 insegnamenti perchè possiamo metterli in pratica nel nostro quotidiano, nella nostra azienda, nel nostro team di lavoro!